Appello: Bambini rifugiati senza infanzia

BAMBINI RIFUGIATI SENZA INFANZIA 
Dalla fuga dalla guerra allo sfruttamento in fabbrica

image001

Appello ad associazioni, insegnanti, dirigenti scolastici, educatori, volontari, privato sociale e a tutte le persone che operano in difesa dei diritti dei minori e dei cittadini migranti, contro ogni forma di sfruttamento, di esclusione e segregazione.
Dalla fuga dalla guerra allo sfruttamento in fabbrica. Ecco il destino a cui possono andare incontro i bambini rifugiati siriani che hanno raggiunto la Turchia. È quanto rivelava già a febbraio 2016 l’organizzazione  no profit Business and Human Rights Resource (BHRRC) nel report “Syrian refugees in Turkish garment supply chains. An analysis of company action to address reports of serious exploitation & abuse”.

Lunedì 23 maggio abbiamo potuto vedere con i nostri occhi nel video-inchiesta “La fabbrica dei bambini” di Valentina Petrini e Gabriele Zagni, trasmesso da Piazza Pulita, quanto lo sfruttamento dei minori non sia un rischio, ma una realtà ormai consolidata  in modo spudorato nelle fabbriche tessili in Turchia.
Non possiamo accettare che ai piccoli profughi siriani, schiavi bambini, che lavorano fino a 12 ore al giorno venga rubata l’infanzia,  il diritto di andare a scuola, di giocare, disegnare, correre, stare insieme agli amici.

«Quando ero in Siria sapevo scrivere e leggere, ora non so più come si fa» dice il piccolo Azham che ha sulle spalle l’intera famiglia.
Restituiamo l’infanzia ad Azham e facciamo in modo che il sogno di diventare medico, maestra, pilota si realizzi per tutti i bambini.
Chiediamo di inviare la vostra adesione a due iniziative:

1. Il presidio che si terrà l’8 giugno dalle 18.30 in poi in piazza Santo Stefano nelle vicinanze del consolato turco in via Fontana 29, a Milano.

 2. Azione di mailbombing nei confronti dell’ambasciata turca e dei profili sui social con il seguente testo “Fermate immediatamente lo sfruttamento dei bambini profughi siriani nel vostro Paese”

L’8 giugno è un giorno simbolico. Vogliamo che l’ultimo giorno di scuola per gli scolari italiani diventi il primo giorno di liberazione per questi bambini e bambine che hanno già perso tutto nella guerra e lo vogliamo affermare con la nostra presenza.

– Ambasciatore a Roma Aydin Adnan Sezgin   ambasciata.roma@mfa.gov.tr

– Console generale a Milano Hami Aksoy  consolato.milano@mfa.gov.tr

https://www.facebook.com/ambasciataturchia https://twitter.com/tc_roma

https://www.facebook.com/TC-Milano-Ba%C5%9Fkonsoloslu%C4%9Fu-156106171152383/?ref=streamhttps://twitter.com/TC_Milano

Adesioni:
NonUnodiMeno, Retescuole, Villapallavicini, Amici del Parco Trotter ecc.

***

Il bambino è padre dell’umanità e della civilizzazione, è il nostro maestro, anche nei riguardi della sua educazione.

(Maria Montessori)

***

Dicevi che avevi pistole nelle tempie
protezioni contro un padre
ubriaco, non guardavi ma, fidandoti, ti facevi guardare.
Oggi, dopo il gioco, hai scelto il nome più segreto
di un altro maestro:
il guaritore ferito che guarisce.

Non ho da dire altro ai poeti:
guardate qui, nudi, davanti al petto dei bambini.

(Sebastiano Aglieco. Inedito)

3 commenti

  1. Se ci fosse un movimento internazionale dei maestri, forte, interpolitico, interreligioso, interculturale, forte di una cultura di vera accoglienza e di vera umanitá, capace di far valere esperienza, sapere, sensibiltá, conoscenza a livello internazionale, qualche risultato probabilmente lo porteremmo a casa.Grazie a te. Sebastiano

    "Mi piace"

  2. Manca persino un movimento nazionale dei maestri; delle tante esperienze di cultura educativa, delle associazioni storiche che avevano saputo essere interlocutori importanti anche per le scelte politiche non è rimasto che il ricordo del ricordo. I maestri non sono purtroppo abitanti migliori degli altri di queste zolle alla deriva. Come far nascere nuovamente esperienze come il Movimento di Cooperazione Educativa?

    "Mi piace"

Lascia un commento